limitato alla sola area del prosecco della Pedemontana, ma ormai, a tutta la
pianura trevigiana, visto l’esplodere della coltura intensiva della vite.
Non ci vogliono tante indagini per accorgersi che le nostre campagne siano
soprattutto coltivate a vite e che in questi ultimi anni siano spuntati nuovi
vigneti quasi come funghi.
Nella nostra Provincia le aziende che praticano l’agricoltura biologica si possono
contare sulle dita di qualche mano, le altre usano solo sostanze velenose ed
altamente pericolose per la salute.
spontanei che stanno sorgendo contro l’uso di veleni nella zona del Prosecco.
AUMENTA IL PROSECCO, DIMINUISCE LA SALUTE DEI CITTADINI
Il comitato di azione locale del WWF di Refrontolo riceve quasi quotidianamente
segnalazioni di cittadini esasperati che chiedono aiuto per difendersi dalle irrorazioni
di veleni sui vigneti piantati in prossimità delle loro abitazioni.
Le segnalazioni provengono da Valdobbiadene, Vidor, Col San Martino, Pieve di
Soligo, Refrontolo, Arfanta, Miane, Farrò, etc .
Purtroppo l’attuale normativa (vedi regolamenti di polizia rurale dei comuni) non è
adeguata e rende quasi impossibile potersi tutelare. In ogni caso noi invitiamo tutti i
cittadini ad effettuare le loro proteste inviando una lettera scritta direttamente ai
loro Sindaci ed al servizio di Prevenzione della propria ULSS di riferimento.
In questo senso assicuriamo l’assistenza da parte del WWF.
Dai dati ricevuti dalla ULSS7, riguardanti gli anni 2007-2008-2009, degli assistiti per
patologia neoplastica maligna che usufruiscono del codice E048 per l’esenzione del
ticket, sono stati rispettivamente: 8760, 9146, 9651, con crescite in media del 5%
annuo.
I nuovi codici 048 di incidenza neoplastica maligna assegnati nel 2009 sono stati
1132 mentre le cancellazioni sono state 524, il che significa che la crescita annua è
esponenziale.
I tumori sono la prima causa di morte nella classe di età tra 1 e 4 anni e la seconda
tra 5 e 14 anni. I tumori maligni sono la prima causa di morte negli adulti tra 25 e 64
anni.
Dobbiamo ricordare che gli effetti a lungo termine dovuti all’accumulo progressivo di
questi veleni, veleni estranei all’organismo umano e sconosciuti allo stesso perché
molecole chimiche di sintesi artificiali, sono di quattro tipi: cancerogeni (provocano
decine di tipi di tumori), teratogeni (provocano modificazioni mostruose del feto),
mutageni (creano tare ereditarie trasmesse nelle generazioni), interferenti endocrini
(provocano sterilità sia maschile che femminile, alterazioni del sistema nervoso
centrale come il Parkinson, iperattività nei bambini, deficienze mentali, depressione,
ecc).
Non vogliamo aspettare 50 anni per mettere al bando determinate sostanze
pericolose come è successo per il famigerato DDT o per l’amianto.
Le preoccupazioni principali comunicate dai cittadini sono espresse soprattutto da
genitori con bambini piccoli. A tal riguardo recenti studi hanno evidenziato che
rispetto ad un adulto di 60 kg, le stesse dosi di veleni hanno una incidenza doppia
su un ragazzo di 40 kg e addirittura quadrupla su un bambino di 20 kg.
In conclusione: prima che la situazione diventi irreversibile, è necessario mettere in
atto le azioni opportune per ridurre al minimo l’uso di veleni in agricoltura adeguandosi
a quanto prescritto dalla recente normativa europea, che prevede di incentivare
l’agricoltura biologica e di seguire costantemente il principio di precauzione.
Sollecitiamo i Sindaci a invitare tutti gli organismi portatori di interessi per
condividere in tempi brevi il Regolamento di polizia rurale. In questo senso il WWF ha
richiesto di essere chiamato “alla partecipazione e concertazione “come previsto
dall’art. 5 della bozza sottoscritta il 10 giugno scorso dai 14 comuni della DOCG.
Nel nome della tutela della salute e della biodiversità.
Gianluigi Salvador
Referente energia e rifiuti WWF Veneto
Incontro a Vidor, 19 Novembre