Il benicomunismo e i suoi nemici.

  I beni comuni emergono nelle lotte contro la privatizzazione, ossia la sottrazione di spazi e il diniego dell’accesso a luoghi comuni (fisici o simbolici) che alcuni detentori di potere concentrato perpetrano nei confronti di tutti gli altri. A partire da essi si è sviluppato un insieme di idee che si sono tradotte in azione politica. L’espressione «benicomunismo» inaugurata dispregiativamente da qualcuno, è stata invece adottata con orgoglio ed è evocativa di una teoria che in nome dei beni comuni articola una critica radicale al modello neoliberale. La critica teorica benicomunista si articola tanto contro il settore privato quanto contro il settore pubblico e vuole ridurre a unità teorica le varie prassi di lotta che hanno come obiettivo la difesa dei beni comuni. Questo volume fa il punto sullo stato della teoria e replica alle obiezioni e critiche sollevate in questi anni. Autore: Ugo Mattei Pubblicato: 2015 Editore: Giulio Enaudi…

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Primo non sprecare

  Specare un bene significa, per chi compie quell’azione, che quel bene non ha più valore. E una società dove il cibo non ha un significato nutrizionale, economico, ambientale, sociale, culturale, storico, conviviale, emozionale è davvero arrivata al capolinea o, più propriamente, alla frutta.» Secondo l’ultimo rapporto curato da Last Minute Market con SWG lo spreco alimentare domestico – il cibo ancora buono che finisce direttamente nei rifiuti – vale lo 0,5% del PIL, quasi 9 miliardi di euro. Mentre l’ISTAT conta oltre 9 milioni di italiani che vivono e si alimentano sotto la soglia di povertà relativa. Mille euro di spese alimentari a testa, se la matematica non fosse un’opinione e il cibo si potesse effettivamente recuperare. Per invertire concretamente la rotta, come spiega in questo pagine Andrea Segré, occorre trovare un equilibrio tra due sostantivi che sono alla base dello stare al mondo: sostenibilità e rinnovabilità, ovvero durare…

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Privati del patrimonio

  Sono vent’anni che, in Italia, la politica del patrimonio culturale si avvita sulla diatriba pubblico-privato: brillantemente risolta socializzando le perdite (rappresentate da un patrimonio in rovina materiale e morale) e privatizzando gli utili, in un contesto in cui le fondazioni e i concessionari hanno finito per sostituire gli amministratori eletti, drenando denaro pubblico per costruire clientele e consenso privati. Ma cosa ha significato, in concreto, la «valorizzazione» (o meglio la privatizzazione) del patrimonio? Quali sono la storia e i numeri di questa economia parassitaria, che non crea lavoro dignitoso e cresce intrecciata ai poteri locali e all’accademia piú disponibile? Ed è vero che questa è la strada seguita nei grandi paesi occidentali? Tomaso Montanari risponde a queste e altre domande spiegando perché non ci conviene distruggere il governo pubblico dei beni culturali basato sul sistema delle soprintendenze: un modello che va invece rafforzato e messo in condizione di funzionare,…

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Palantina 2014 – Domenica 9 novembre

27 anni di marce e denunce a difesa del Cansiglio di Toio de Savorgnani e Michele Boato SIAMO TUTTI SINDACI DEL CANSIGLIO Il tavolo di concertazione istituito tra la Regione e i Comuni della parte veneta di Cansiglio per condividere interventi, progetti e strategie, potrebbe sembrare la scelta giusta, ma sappiamo quanto le amministrazioni locali desiderino “mettere le mani su Cansiglio”, lo vanno dicendo da decine di anni. Ci chiediamo perché le associazioni ambientaliste siano escluse dal tavolo di concertazione, visto che sono portatrici di interessi diffusi e rappresentano, con i loro iscritti e simpatizzanti, un numero di cittadini superiore agli abitanti di quei Comuni. Il Cansiglio non appartiene solo ai Comuni locali, ma a tutta la comunità regionale, nazionale ed europea. Se ai sindaci viene concesso di decidere all’interno del Cansiglio regionale, anche le Associazioni ambientaliste rivendicano il diritto alla presenza dei loro rappresentanti. Il Cansiglio è un bene…

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Punto di partenza

Un cortometraggio animato per incoraggiare persone e aziende a fare scelte alimentari diverse, più etiche e più sostenibili. Il film è stato commissionato dalla catena  messicana Chipotle, contraria agli OGM,  che sostiene ed incentiva metodi di coltivazione e di allevamento sani e responsabili, utilizzando fornitori locali, rifuggendo dalle pratica di allevamento industriale. Storia. Si apre su una scena pastorale idilliaca, dove un agricoltore si preoccupa per la sua famiglia accanto a maiali e mucche. Come azienda cresce, le pratiche di allevamento diventano industriali  e si passa ad una vera e propria catena di montaggio in cui i suini passano vasche di prodotti chimici, sono innaturalmente ingrassati e infine trasformati in piccoli cubi rosa (non è tanto una metafora per coloro che hanno visto il documentario Food Inc.). Mentre i camion, a centinaia, pieni di "maiali quadrati" percorrono un paesaggio desolato, l’agricoltore realizza il suo errore e riacquista il controllo della…

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La natura non bussa. Lei entra sicura

  Un soffice Mare bagnava tutt’intorno la Casa Un Mare d’Aria estiva E salivano e scendevano le magiche Assi Che navigavano senza affanni. Il Capitano era la Farfalla Il Timoniere era l’Ape E un intero universo Il felice Equipaggio Emily Dickinson Emily Dickinson: la natura non bussa a cura di Gianumberto Accinelli e Giorgio Sandrolini Anche se non è una novità si tratta di un LIBRO DA LEGGERE E I SEMI DA COLTIVARE Dai Giardini letterari di EUGEA, segnaliamo "La natura non bussa, lei entra sicura" raccolta di poesie della scrittrice americana che fa parte di una collana nata con l’obiettivo di creare un giardino letterario della poesia inteso in senso proprio: natura e riflessione letteraria intrecciate senza alcuna soluzione di continuità. Ognuno dei Giardini letterari è introdotto da notizie sull’autore seguito da pagine antologiche commentate da un naturalista. Concludono il testo le indicazioni pratiche per la semina delle piante…

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L’ arca di Noè. Per salvarci tutti insieme

    Un ambiente degradato non traccia solo presagi di sventura per alcune specie di pinguini o di balene. Il collasso dell’ecosistema prelude con ogni probabilità a guerre e carestie, a un’enorme frenata nelle nostre ambizioni di giustizia, sviluppo e democrazia: senza tutelare l’ambiente sarà impossibile raggiungere la pace, la giustizia, la libertà e lo sviluppo. Questo libro esamina le relazioni di questo tipo – poco note e che stiamo poco a poco scoprendo – come alcuni insospettabili legami fra alberi e guerre, povertà e fiumi, democrazia e clima. E, guardando al nostro piccolo pianeta dal punto di vista dell’interdipendenza fra tutti gli esseri viventi, finisce che questo libro è un grido d’allarme. Ma non preconizza un’apocalisse inevitabile. Al contrario, è un pressante invito ad aprire gli occhi e a rimboccarsi le maniche, proprio perché non tutto è ancora perduto e perché il futuro dipenderà da scelte che possiamo ancora…

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Tra la terra e il cielo. La vita segreta degli alberi

   Nalini Nadkarni, biologa, nota per la sua attività di studio e classificazione, e per aver scalato le sequoie di quattro continenti, racconta la vita segreta delle foreste, svelando i forti legami che hanno con la nostra vita quotidiana. Partendo dalla descrizione del mondo delle radici, la Nadkarni illustra la vita biologica degli alberi, la loro importanza nell’ecosistema, gli strumenti che vengono usati per la loro classificazione, fino ad arrivare all’analisi del ruolo simbolico che hanno assunto nella nostra cultura.   Editore: Castelvecchi Data pubblicazione: Agosto 2010 Formato: Libro – Pag 380 – 15×22 Ultima ristampa: Ottobre 2013  

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La banalità dei passeri

Chi mai li aveva presi in considerazione i passeri: chi mai li aveva cantati, evocati, celebrati. I passeri erano banalità domestica, grigiore quotidiano e urbano: questo erano i passeri fino all’altro ieri. Perché nessuno, ma proprio nessuno, in questa società che non cessa di celebrare le proprie mediocrità e i propri insulsi ed effimeri eroi, si è mai accorto di quanto i passeri fossero importanti. Sospetto sia stato per questo, proprio per questa ragione, che i passeri ad un certo punto hanno deciso di scomparire. Poco a poco, silenziosamente, i passeri hanno cominciato ad eclissarsi; ad abbandonare la scena e a darci il benservito. Ma a quel punto, nel momento stesso in cui le albe, i cortili e i tetti sono diventati silenziosi: in quel preciso istante, ci si è resi conto di quanto i passeri fossero importanti. All’improvviso il popolo, la gente, i cittadini, hanno realizzato che il venir…

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FRANE, ALLUVIONI e CHIACCHIERE!

  Pubblichiamo quanto ricevuto dal WWF AltaMarca. Dissesto idrogeologico o perdita della memoria storica? Forse la prevenzione è un lusso che gli italiani non possono permettersi. Il file Alluvioni_giornali  allegato al comunicato del CS_08-2014 è un breve e incompleto riassunto degli allagamenti e delle frane che hanno colpito le colline del prosecco, estratto dai giornali locali, iniziando dal novembre 2011 ad oggi: PER NON DIMENTICARE   Il WWF raccomanda di fare molta attenzione alle dichiarazioni che i politici locali hanno rilasciato ai giornali, in questi anni, e ricorda ancora una volta, lo scopo del WWF: Lo scopo finale del WWF è fermare e far regredire il degrado dell’ambiente naturale del nostro pianeta e contribuire a costruire un futuro in cui l’umanità possa vivere in armonia con la natura cordiali saluti   —  ​WWF VILLORBA – GRUPPO ALTAMARCA​ Gilberto Carlotto    

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