L’Acqua non si vende
L’acqua oltre ad essere un bene di primaria necessità ha anche una valenza profondamente sociale, privatizzarla significa dare in mano a pochi un "bene comune" che è elemento stesso della vita. Questo ”Bene Comune” è proprietà di tutti, uomo o donna che sia, appartenente a qualsiasi ceto sociale, a qualsiasi razza e religione, a qualsiasi fede politica. Perciò “L’acqua non si vende", deve essere pubblica perché solo l’intera comunità e non quattro privati, o qualche multinazionale, può garantire che essa possa essere disponibile per tutti. {youtube}5agO6fdYQXE{/youtube} La nostra Associazione aderisce alla Campagna Referendaria "l’Acqua non si vende" che si batte perchè l’acqua ritorni pubblica, non sia più una merce con la quale fare profitti. Di seguito i quesiti referendari: PRIMO QUESITO: fermare la privatizzazione dell’acqua. Si chiede di abrogare l’art. 23 bis della legge 133/2008. L’ultima normativa in materia approvata dal Governo Berlusconi, che ha segnato un’accelerazione del…