di seguito il testo:
Petizione contro il progetto di un impianto di “PIROGASSIFICAZIONE” a GAIARINE
I sottoscritti cittadini, preso atto che:
- in data 26 maggio 2015 la ditta Cortus Energy Italy Srl ha presentato al Comune di Gaiarine un progetto e relativa domanda di autorizzazione alla costruzione ed esercizio di un impianto alimentato a biomassa per produrre energia elettrica e termica mediante cosìddetta pirogassificazione, all’interno dell’area di proprietà del Gruppo Padana Ortofloricoltura in Via Resteiuzza, a Campomolino;
- l’impianto avrebbe la una potenza elettrica di ben 2,074 MW e di 8,6 MW di potenza termica e brucerebbe sarmenti di vite per un quantitativo annuo di circa 150.000 quintali;
- la sua realizzazione è soggetta ad Autorizzazione Unica da parte della Regione Veneto, senza V.I.A., la Valutazione di Impatto Ambientale, a discapito del coinvolgimento del pubblico e della massima trasparenza, e pur in presenza di un ambito agricolo molto fragile;
4. non si conoscono con certezza gli effetti della pirogassificazione sull’ambiente, sulla salute dei cittadini, sul clima locale causati dalle emissioni delle sostanze disperse in aria dal cammino alto 15 m e che dovrebbe emettere in atmosfera circa 17.246 Nmc/h: di fumi. E’ però sicuro che questo impianto, se realizzato, aggiungerebbe in atmosfera polveri sottili e altri inquinanti nocivi che peggiorerebbero di conseguenza la qualità dell’aria nel comune di Gaiarine e nei comuni limitrofi, andando in contrasto con l’articolo 1 (Principi e finalità) del D.Lgs. 155/2010 che esplicita al primo comma: a) individuare obiettivi di qualità dell’aria ambiente volti ad evitare, prevenire, o ridurre effetti nocivi per la salute umana e per l’ambiente nel suo complesso e d) mantenere la qualità dell’aria ambiente, laddove buona, e migliorarla negli altri casi;
5. la collocazione dell’impianto è prevista all’interno del vincolo del bosco Zacchi, che è Sito di Interesse Comunitario (SIC) e appartenente alla Rete Natura 2000, nonché Zona di Protezione Speciale dell’avifauna (ZPS), bosco che qualifica e dà prestigio al comune di Gaiarine in Italia ed in Europa;
- vi sono delle abitazioni ad una distanza di circa 150 metri dalla collocazione proposta per l’impianto. La ricaduta delle emissioni in atmosfera interesserebbe proprio queste abitazioni e i centri abitati di Gaiarine, Campomolino e di Vallonto, mentre l’impatto acustico dell’impianto si sommerebbe all’attuale situazione di rumore degli impianti già esistenti, questo in sfregio al fatto di trovarsi all’interno di una zona ZPS (zona a tutela speciale dell’avifauna);
- allo stato attuale pare non esistere alcuna certezza sulla qualità e l’origine del materiale che verrebbe utilizzato dall’impianto, industria insalubre di prima classe, che sarebbe realizzata in un’area agricola, vincolata e dove il PAT (Piano di Assetto del Territorio) non prevede la realizzazione di nessun tipo di impianto produttivo ma anzi la inquadra come area vincolata a parco di valenza regionale;
- l’impianto non sarebbe destinato al solo autoconsumo da parte dell’Azienda Gruppo Padana Ortofloricoltura e vedrebbe il suo ritorno economico incentrato essenzialmente sul conseguimento degli incentivi per la produzione d’energia da fonti alternative;
- il numero degli automezzi pesanti in entrata ed uscita sarebbe insostenibile per la viabilità della zona, via Resteiuzza ricade in vincolo fluviale e quindi questa strada non è modificabile ne ampliabile.
ritenendo che
nella realtà del Comune di Gaiarine e all’interno del vincolo del bosco Zacchi non esistano le condizioni per la costruzione di un impianto di tali dimensioni che tra l’altro peggiorerebbe la qualità dell’aria visto il mancato rispetto delle lettere a) e d) del comma primo dell’art. 1 del D.Lgs. 155/2010
chiedono
al Presidente della Regione del Veneto di non autorizzare tale impianto,
al Sindaco del Comune di Gaiarine, insieme alla sua Giunta e alla sua maggioranza,
A) di dichiararsi contrari all’impianto,
B) di adoperarsi con ogni mezzo affinché la Regione non autorizzi l’impianto privo di alcun vantaggio per i cittadini di Gaiarine,
C) di attivare i necessari ricorsi al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) del Veneto ed eventualmente al Consiglio di Stato, per bloccare l’eventuale autorizzazione della Regione del Veneto,
D) di far effettuare una valutazione dell’impatto sanitario dell’impianto.