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Prepariamoci

  Prepariamoci … a che cosa? Anche Luca Mercalli, Il meteorologo di “Che tempo che fa”, cita Thomas Friedman: E se la crisi del 2008 rappresentasse qualcosa di molto più radicale di una profonda depressione? E se ci stesse dicendo che l’intero modello basato sulla crescita che abbiamo creato negli ultimi cinquant’anni è semplicemente insostenibile economicamente ed ecologicamente e che il 2008 è stato quando abbiamo sbattuto contro il muro, quando madre natura e il mercato hanno entrambi detto "basta così"? Se così fosse bisognerà prepararci a cambiare modello, un nuovo modello che nato da una ancor pù profonda crisi potrebbe rilevarsi però portatore di più felicità. Una attenta analisi della realtà attuale, un libro pieno di suggerimenti per le necessarie ed improcrastinabili riduzioni di consumo di risorse.   Pubblicazione 2011 Chiarelettere edizioni pp. 205 € 14,00    

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Solar

            Pochi altri autori riescono come McEwan a far appassionare il lettore ai destini di personaggi quantomeno discutibili, «eroi» che attraggono in misura proporzionale al disgusto che suscitano. È il caso di Michael Beard: basso, grasso, inverosimile seduttore, fedifrago patentato e marito seriale al quinto matrimonio, a poco più di cinquant’anni è ormai uno svogliato e dispotico burocrate della scienza da quando la genialità, che pure in gioventù gli valse il Nobel per la Fisica, lo ha abbandonato. Da successore di Einstein ad almanacco vivente dei sette peccati capitali  (con una certa predilezione per gola e lussuria): la parabola esistenziale di Beard sembra condurlo inesorabilmente verso la malinconica contemplazione della propria decadenza. Almeno fino al giorno in cui gli viene affidato il Centro nazionale per le energie rinnovabili: tra i suoi sottoposti non tarda a mettersi in luce un giovane, Tom Aldous, tanto brillante quanto ingenuo (almeno…

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Il cane secondo me

           Il cane è stato il primo essere vivente a divenire domestico, il che letteralmente significa entrare nella casa e nella famiglia umana. E l’ha fatto in modo splendido, con l’intelligenza, l’affettività e l’allegria di cui è naturalmente dotato. Il testo di Mainardi affronta il problema della mente, della comunicazione e dell’educazione di questo nostro amico la cui intelligenza viene di norma grandemente sottovalutata. Ne traccia inoltre la storia, un intreccio di biologia e cultura, che ha portato il lupo, il progenitore di tutti i cani, a dar origine alle varie razze domestiche. Il cane, inteso come specie, è rappresentato da circa quattrocento razze tra loro diversissime per forma, dimensioni e soprattutto per vocazione, nonché da quei cani straordinari che sono i cosiddetti meticci, rappresentanti di un universo affascinante ove è possibile scoprire storie vere che, se non fossero assolutamente documentate, parrebbero davvero incredibili. Pure interessante, nonché divertente…

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Paesaggio Costituzione Cemento

           Paesaggio Costituzione Cemento è  il titolo del libro di Salvatore Settis  e l’oggetto dell’intervista  all’autore pubblicata Venerdì 3 dicembre su Repubblica. Il paesaggio è il grande malato d’Italia. Quello che fu il Bel Paese fa scempio di se stesso, è sommerso dal cemento. Che cosa sta succedendo agli italiani, che cosa ci acceca? È ancora possibile indignarsi, recuperare memoria storica, riguadagnare spazio all’insegna della Costituzione? Un libro da leggere in cui  Settis rileva tre paradossi: – L’Italia è il paese con un tasso di crescita demografica   bassissimo (quel poco che c’è è dovuto prevalentemente agli   immigrati), eppure è da noi che il cemento consuma più   suolo in Europa. – Solo in Italia la protezione del paesaggio è scritta   nella      Costituzione ed è in Italia che vigono le migliori leggi di   tutela: eppure il nostro è il paese più infettato     dall’abusivismo…

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Progetto locale

         Progetto locale. Verso la coscienza di luogo Il territorio è un’opera d’arte, forse la più alta, la più corale che l’umanità abbia espresso. Un’opera che prende forma attraverso il dialogo di entità viventi, l’uomo e la natura, nel tempo lungo della storia. Nella corsa alla costruzione di una seconda natura artificiale, la nostra civiltà tecnologica ha ormai abbandonato il territorio a se stesso, riducendolo a superficie amorfa e seppellendolo d’oggetti, opere, funzioni veleni. Pena la catastrofe, occorre dunque oggi un cambiamento del territorio.   Alberto Magnaghi, è docente di Analisi delle strutture urbanistiche e territoriali e di Pianificazione del territorio presso la Facoltà di architettura dell’Università di Firenze, dove coordina il Laboratorio di progettazione ecologica. Dirige Progetti di ecosviluppo (progetto speciale Cnr) ed è presidente del forum Ecopolis. Attualmente si occupa di progetti territoriali sperimentali in aree metropolitane periferiche e di progetti di cooperazione internazionale.   Ripubblicato 8/2010…

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