I Boschi Crasere e Utia, hanno preso forma a partire dal 1990.
Il primo nucleo di impianto è stato eseguito proprio in quell’anno, con la messa a dimora di 320 piante ad alto fusto e 260 arbusti, nel bosco Utia.
Nel 1996 è nata nostra associazione, che appena costituitasi ha ottenuto in comodato gratuito da un privato alcuni terreni limitrofi, e dopo aver richiesto e ottenuto i contributi regionali per la piantumazione, ha messo a dimora, con lavoro degli associaci e dei simpatizzanti, tra la fine del 1996 e l’inizio del 1997, su una superficie di 12500 mq., 500 piante ad alto fusto e circa 900 arbusti, dando così vita al Bosco Crasere.
All’interno di quest’area, in totale quasi 17000 mq, comprendendo anche le siepi che erano già presenti, è stato creato un laghetto di circa 1000 mq.
Oggi i boschi Crasere e Utia rappresentano in maniera tangibile, come sia possibile realizzare un recupero ambientale, creando spazi finora impensabili a fauna e flora autoctona.
Esso è meta di scolaresche e persone qualsiasi che possono ammirare al suo interno le Farnie, gli Aceri Campestri, i Tigli, gli Olmi, i Biancospini, le Frangole, i Gelsi, i Pioppi ed almeno un’altra ventina di specie autoctone che popolavano da millenni i boschi della pianura padana.
Le siepi secolari già presenti, che lo proteggono dalla coltivazione intensiva dei terreni limitrofi, sono un luogo sicuro per la nidificazione del Picchio Rosso e Verde, del Colombaccio, del Fringuello e della Capinera.
Nel laghetto oltre alla presenza di pesci, nidifica, oramai, anche la Folaga e la Gallinella d’acqua che convivono con la Tartaruga palustre e molte specie di rane.