Comunicato stampa di Amica Terra Onlus
Consiglio Comunale del 12/02/2016
In merito al Consiglio Comunale svoltosi ieri a Gaiarine sul progetto di costruzione di un pirogassificatore in via Resteiuzza, l’associazione Amica Terra afferma quanto segue:
1.Il Consiglio Comunale si è svolto in palese illegittimità, dal momento che l’articolo 48 del regolamento comunale di funzionamento del Consiglio, non prevede la possibilità che in Consiglio stesso possano intervenire tecnici di parte.
Vorremmo che le regole istituzionali fossero rispettate dai nostri amministratori.
E’ fuor di dubbio che moltissime persone erano presenti per ascoltare e capire cosa effettivamente fosse "questo pirogassificatore", ma ribadiamo che le regole vanno rispettate, che i regolamenti devono essere conosciuti e applicati dagli amministratori e dai tecnici comunali. Così come andava studiata per tempo la documentazione progettuale del pirogassificatore, che invece sembra essere rimasta coperta da polvere per diversi mesi.
2. Abbiamo apprezzato l’apertura del sindaco Cappellotto che, senza essere tenuto a farlo, al termine del Consiglio, ha dato la possibilità ai cittadini di fare domande ed interventi. Riteniamo indispensabile che in caso di decisioni fondamentali per la nostra comunità, ambientali e non solo, sia coinvolto il maggior numero di cittadini possibile.
3. L’intervento (illegittimo, ribadiamo) del tecnico di parte aveva i caratteri di uno spot pubblicitario della ditta proponente, pensato per evidenziare esclusivamente gli aspetti positivi del progetto.
È bene ricordare che tali aspetti sono positivi solo per la ditta proponente stessa e che nessuna ricaduta positiva è prevista sul nostro territorio. La sostanza del progetto resta altra cosa, per il suo altissimo impatto sul territorio, per la possibilità nel tempo di diventare un ‘mangiafuoco", come è stato definito da un nostro concittadino, in grado di ingurgitare chissà cosa.
Di fronte ai fondati timori dei nostri concittadini, il tecnico di parte si è trovato in palese difficoltà. Lo spot, a Gaiarine, non ha funzionato.
4.I cittadini del Comune di Gaiarine hanno dimostrato, e continuano a dimostrare, di essere compattamente contro il progetto. Ai presenti di ieri e a chi si sta attivando sul territorio, va il nostro sentito ringraziamento.
5.I gruppi consigliari "Insieme per il bene Comune" e "Esserci per un comune che cambia" si sono dimostrati preparati, competenti e pronti a far proprie le istanze dei cittadini del Comune di Gaiarine. Anche a loro va il nostro ringraziamento.
6.Non è comprensibile la posizione del gruppo "Uniti per Gaiarine". Se per la prima parte, il suo capogruppo Bressan ha sicuramente svolto un buon intervento politico, da un certo punto in poi i suoi avversari sono diventati, non più la ditta proponente e l’amministrazione, ma fantomatici ecologisti.
Se le affermazioni fatte in Consiglio si riferivano alla nostra associazione, che in questi giorni si è data da fare informando e sensibilizzando i cittadini, contribuendo a farli partecipare al Consiglio, dire che siamo allibiti è poco.
Il nostro obiettivo è difendere l’ambiente e quello che "dentro di esso c’è" cioè tutti gli esseri viventi, compresi gli esseri umani. Siamo consapevoli che è necessario trovare un equilibrio tra sviluppo e tutele, ma siamo altrettanto consapevoli che non si possono, sull’altare del mero interesse privato, sacrificare la salute dei cittadini, e i pochi beni ambientali che ancora ci rimangono e che consideriamo tesori condivisi.
Questa attività è compito istituzionale dell’ARPA (agenzie regionale per la protezione dell’ambiente), compito che non dovrebbe essere surrogato dalle associazioni ambientaliste.
7.L’incompatibilità urbanistica messa in evidenza solo dalla capogruppo di "Esserci per un comune che cambia" Federica Capuzzo, esiste e non è superabile. In quel sito, Zona SIC e ZPS, quell’impianto non si può fare. Chiediamo pertanto un’analisi precisa fatta dal comune su questo punto. Il nostro gruppo di lavoro formato da esperti dei vari campi (amministrativo, urbanistico, tecnologico) interessati dal progetto, ha già evidenziato in modo inconfutabile tale incompatibilità.
Ribadiamo che lì il pirogassificatore non si può fare.
8.Visto l’orientamento del Sindaco di avvalersi di un tecnico, pagato dal Comune, per dirimere la questione, chiediamo: quali competenze dovrebbe avere questo tecnico? Urbanistiche, naturalistiche, chimiche, impiantistiche? Si tratterà di un esperto di inquinamento?
Per evitare che la nomina di un consulente possa costituire uno specchietto per le allodole, ci mettiamo a disposizione, come abbiamo già detto nella nostra lettera aperta, per dare il nostro contributo affinché la regione non autorizzi il progetto.
In ogni caso metteremo in campo tutte le nostre capacità, la nostra organizzazione, le risorse economiche, per contrastare questo progetto, per difendere la salute dei nostri concittadini e l’integrità del bosco Zacchi. Siamo sicuri che lì il prirogassificatore non si farà.
Gaiarine 13 Febbraio 2016
Il Coordinatore di Amica Terra Onlus
Stefano Roman